Tornado italiani in missione in Afghanistan

di G. Alemani e D. Daverio

Alcuni Tornado IDS sulla linea volo del 6° Stormo

Il giorno 24 novembre 2008, tra le 8.15 e le 8.20, dall’aeroporto militare di Ghedi (BS), sede del 6° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana, sono decollati 4 velivoli Tornado IDS alla volta di Mazar-e Sharif, città del nord dell’Afghanistan, sita nei pressi del confine uzbeco. Una mattinata che ancor prima del sorgere del sole, indicava agli equipaggi impegnati nel volo di trasferimento al nuovo teatro operativo quale sarebbe stato il clima ad accoglierli: neve e freddo!

L'equipaggio di un Tornado si prepara per il trasferimento

Dopo una breve intervista e alcuni scambi di battute con il comandante del 6° Stormo, Col. Aurelio Colagrande, anch’egli impegnato nel volo verso lo stato mediorientale a bordo dei ricognitori dell’AMI, gli equipaggi si sono portati in linea di volo per i preparativi al decollo. Poco dopo le 8.00, le prime accensioni motori e il rullaggio degli aeroplani verso la pista. Un ultimo saluto a giornalisti, fotografi e al personale dell’Aeronautica presente (tra cui figurava anche il Comandante della Squadra Aerea, Gen. Carmine Pollice), e poi il decollo con post-bruciatore. Il volo prevedeva 4 scali tecnici prima di poter atterrare sull’aeroporto afgano. Vista la distanza della destinazione, gli IDS sono stati dotati di quattro serbatoi supplementari, 2 sub-alari e due sotto la fusoliera, mentre i pod utili per le missioni sono stati caricati su un C-130J decollato circa mezzora prima dallo stesso aeroporto bresciano.

Scopo del rischiaramento, nell’ambito della missione NATO ISAF (International Security Assistance Force): la condotta di missioni di ricognizione e fotografia aerea per le esigenze ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) in supporto alle truppe multinazionali ivi rischierate dal 2003.

In rullaggio verso la pista, sotto un nevischio battente

La componente dell’Air Task Group DEVIL dell’AMI è costituita da circa un centinaio di uomini a supporto dei Tornado, e si aggiunge ai Task Group della nostra aviazione militare già presenti nel teatro operativo, sotto il comando del Col. Pil. Francesco Vestito: un C-27J, tre AB.212ICO e tre UAV Predator, ai quali sono stati assegnati altri 100 addetti in supporto. Le forze in loco, però, sono già rischiarate su quella che più avanti sarà la collocazione definitiva dei Tornado italiani, ossia Herat (situata nella parte ovest dell’Afghanistan). Nel frattempo i velivoli del 6° Stormo condivideranno l’aeroporto di Mazar-e Sharif con i “cugini” tedeschi dell’AG 51 “Immelmann”, che da metà 2007 hanno rischiarato sei aerei con gli stessi compiti RECCE e che rimarranno fino a dicembre 2009. Stessa data prevista anche per il contingente italiano, salvo estensione del mandato.

Il decollo con pieno post-bruciatore

Come precedentemente detto, la missione del Task Group DEVIL sarà la ricognizione da media/bassa quota sul solo territorio afgano; per svolgere questo ruolo, i Tornado italiani sono stati dotati dei pod Reccelite di costruzione israeliana recentemente acquisiti dalla forza armata in sostituzione dei vecchi pod MBB/Aeritalia. L’introduzione di questo sistema nell’organico dell’AMI garantisce così capacità ognitempo a questo tipo di missione, nonché la possibilità di poter inviare le immagini raccolte durante il volo, in tempo reale a terra tramite l’uso di un Data Link integrato. Il pod, inoltre, ha la capacità di gestire la missione in modo autonomo, alleggerendo il carico di lavoro dell’equipaggio, ma all’occorrenza il navigatore può intervenire e passare alla modalità manuale per l’acquisizione di obiettivi imprevisti.

IMA-Photo vuole ringraziare il Cap. Cionfrini e il Ten. Col. Alfonsi dell'Ufficio Pubblica Informazione dell'AMI per la possibilità fornita