Inaugurazione della stagione acrobatica 2009 delle Frecce Tricolori

di D. Daverio

Uno dei passaggi in formazione delle Frecce Tricolori

Uno degli appuntamenti al quale ogni appassionato di aeronautica non può mancare, è sicuramente l’inaugurazione della stagione della nostra Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), conosciuta in Italia e in tutto il mondo come “Frecce Tricolori”.

La formazione di dieci MB.339A (aereo in dotazione fin dal lontano 1981), infatti, ha fissato nel Primo Maggio il giorno per la presentazione alle cariche politico/militari e al pubblico dei propri piloti, del programma di manifestazioni alle quali prenderà parte durante l’anno e del programma acrobatico. Quest’anno, l’aeroporto di Rivolto (UD) ha visto la partecipazione di ben 50.000 persone, che hanno potuto vedere in azione i mezzi che sono dotazione della Forza Armata.

Passaggio dell'AB.212ICO con presentazione del tricolore sulle note dell'Inno nazionale

Il saluto ai presenti è stato dato dal passaggio di un AB.212, al cui verricello era agganciato un operatore che sventolava la bandiera italiana sulle note dell’inno di Mameli. Giusto il tempo per un applauso ed ecco decollare un C-27J del Reparto Sperimentale Volo (RSV) di Pratica di Mare, che ha dimostrato le eccezionali doti di manovrabilità del bimotore di produzione nazionale: partito con una cabrata molto angolata, ha effettuato diversi passaggi lungo l’asse pista con looping, tonneaux e virate strette, per concludere con un atterraggio tattico e una corsa d’arresto degna dell’acronimo STOL (Short Take Off and Landing), grazie all’utilizzo dell’inversione del senso di rotazione delle pale dei motori. Proprio sfruttando quest’ultima sua caratteristica, lo Spartan ha letteralmente “inserito la retromarcia”, presentandosi davanti alla tribuna frontalmente e salutando il pubblico sventolando il tricolore e la bandiera con lo stemma del RSV.

Dimostrazione di una missione CSAR

E’ stato poi il turno della dimostrazione di una missione Combat Search And Rescue (CSAR), eseguita da un HH-3F del 15° Stormo con a bordo gli Incursori dell’Aeronautica (ex RIAM – Reparto Incursori Aeronautica Militare, oggi 17° Stormo Incursori), appoggiato da un AB.212ICO del 21° Gruppo di Grazzanise (CE). Individuato il pilota abbattuto, il Pelikan si è avvicinato ed è atterrato per scaricare gli Incursori, mentre l’AB.212 circuitava in copertura degli equipaggi che stavano eseguendo la missione di soccorso. Avvicinamento al pilota, perquisizione e recupero dello stesso si sono svolti nel giro di pochissimo tempo, lasciando scarse possibilità di reazione ad un ipotetico nemico. Il decollo e l’allontanamento, con il Pelikan inclinato in avanti per acquistare maggior velocità, hanno concluso questa efficace e spettacolare esibizione.

Passaggio del Ghibli dello Sperimentale

Intanto, l’AMX ACOL del RSV si era portato in testata pista, in attesa del proprio turno. Ultimi controlli pre-volo, rullaggio, corsa di decollo e su, verso il cielo. Il Ghibli, nella versione appena aggiornata dall’industria nazionale per potenziarne le capacità operative, ha effettuato un passaggio in volo rovescio subito dopo il decollo, per poi esibirsi in una serie di looping, tonneaux, tonneaux lenti, virate strette, per una durata di poco più di cinque minuti, durante i quali non si è mai allontanato dalla zona dell’aeroporto, palesando un’ottima efficacia per uno dei ruoli per il quale è nato, il Close Air Support (CAS), cioè il supporto a breve distanza alle truppe terrestri sul campo di battaglia.

Il Tornado dimostra le doti di arrampicata

Atterrato e liberata la pista, ha passato il testimone al Tornado (anch’esso dello Sperimentale); la potenza dei due turbo fan Rolls-Royce RB199 non ha lasciato alcun dubbio riguardo le capacità di arrampicata del caccia-bombardiere biposto, che tra le altre cose si è esibito in diversi passaggi con il post-bruciatore inserito, in uno dei quali ha mostrato il funzionamento dell’ala a geometria variabile: dai classici 25° di angolo, utilizzati per le fasi di decollo e atterraggio, per il volo di crociera e velocità inferiore a Mach 0,73, è passata nel giro di pochi secondi all’angolo di freccia massimo, chiudendosi fino a 67°, dove l’aereo, visto da sopra, appare con un’ala a delta, cosa che gli conferisce stabilità durante il volo con velocità superiore a Mach 0,9 e nel volo ad alta velocità e bassa quota (uno dei punti di forza del Tornado è, infatti, il volo automatico rasente al terreno per infiltrarsi in territorio avversario senza essere scoperto, grazie all’ausilio del TFR – Terrain Following Radar – con il quale l’aereo riesce a seguire e sfruttare l’orografia del terreno per rimanere nascosto ai sistemi radar di terra).

Una manovra del Typhoon con postbruciatore

Altro aereo proveniente dalla prima linea dell’Aeronautica Militare e di recente adozione, il Typhoon del 4° Stormo di Grosseto ha sfruttato anch’esso la potenza dei suoi due motori EJ200 per arrampicarsi a candela non appena staccate le ruote dalla pista di Rivolto, dedicandosi poi a acrobazie sull’asse di rollio che sfidavano le leggi di fisica del volo, grazie all’avionica moderna di cui è dotato il velivolo. Degno di nota il passaggio a bassa velocità ed alto angolo d’attacco (AOA), possibile grazie all’ampia velatura dell’ala a delta e dei canard posti sul muso dell’aereo, alla fine del quale il pilota ha inserito il post-bruciatore per risalire nel cielo e recuperando velocità nel giro di pochissimi istanti, pronto per continuare l’esibizione acrobatica con looping, virate strette e Derry Turn.

Preparazione al decollo dei piloti delle Frecce Tricolori

Finita la presentazione dei velivoli in dotazione all’AMI, a terra i tecnici di volo della PAN hanno iniziato i controlli pre-volo insieme ai piloti ormai a bordo dei velivoli MB.339A/PAN, giunti pochi minuti prima sulla linea volo accolti dagli applausi del pubblico presente. Pochi minuti dopo, l’accensione dei motori Viper dei 10 aerei all’unisono. Giusto il tempo per gli ultimi controlli e, in successione numerica, i 339 si sono mossi per posizionarsi in testata pista, pronti per il decollo in due frecce da cinque velivoli l’una. La classica fumata tricolore ha dato così il via al decollo e all’esibizione! Grazie alla splendida giornata soleggiata, il programma effettuato è stato quello alto. Ecco così il primo passaggio, dopo il ricongiungimento, con uno Schneider, alla fine del quale la pattuglia si presenta con una formazione a triangolo per effettuare un looping che si conclude con un Cardioide, nel quale il solista si separa dal resto della formazione. Mentre il resto della pattuglia si ricongiunge, il solista passa di fronte al pubblico effettuando un tonneaux in quattro tempi, lasciando poi la pista libera per un tonneaux semplice eseguito dai nove aerei della formazione.

Uno dei passaggi del solista, Pony 10

Ecco di nuovo il solista, che arriva in volo rovescio, effettua un tonneaux davanti alla tribuna, ed esce sempre in volo rovescio. La formazione si esibisce quindi con un Ventaglio ed un Apollo 313, prima di eseguire la più “romantica” delle manovre: il Cuore; il solista, invece, effettua prima un passaggio con cinque tonneaux di fila, poi un altro passaggio con tonneaux, volo rovescio davanti alla tribuna e ancora un tonneaux. Il susseguirsi delle manovre avviene con una tale rapidità che è imposibile staccare lo sguardo dalle nuvole! Infatti, mentre la formazione si riunisce a chiudere il Cuore, il solista effettua un tonneaux, uno Schneider davanti alla tribuna, per uscire dall’asse pista con un’arrampicata a 4g negativi. E via di nuovo, tonneaux a calice per la formazione e uno lento, invece, per il solista. Siamo solo a metà del programma. Altro tonneaux della formazione, prima di effettuare una Arizona, mentre il numero 10 esegue prima una Schneider rovescia e poi una scampanata, col il Macchino che arriva all’apice della scampanata e poi, con motore al minimo e fumogeni sempre attivi, si lascia letteralmente cadere verso il suolo, per poi riprendere velocità e potenza per poter eseguire una Lomçovak, manovra al limite (e forse anche oltre) delle capacità dell’aereo. I nove eseguono una Bull’s eye, poi un doppio tonneaux degli esterni sull’asse pista, per poi presentarsi di fronte al pubblico per l’esecuzione della ben nota Bomba, aprendosi in caduta verso nove direzioni diverse, mentre il solista arrampica verso la direzione di provenienza del grosso della Pattuglia.

Incrocio sull'asse pista della formazione di nove velivoli

Siamo ormai alle fasi conclusive del programma di volo, la formazione dei nove si ricongiunge effettuando l’Incrocio della bomba, il solista intanto effettua un ultimo tonneaux e un looping con carrello estratto, prima di presentare il bellissimo Volo folle, dove l’aereo sembra governato da tutt’altro che le leggi fisiche. Segue la formazione con una Schneider destra per poter presentare l’Alona con carrello estratto e fumogeni tricolore, salutando così il pubblico e chiudendo una bellissima esibizione. Il ricongiungimento con il solista e il passaggio con apertura anticipano l’atterraggio di tutti i velivoli della PAN, che ritornano sulla linea di volo davanti agli spettatori, per dare gas all’unisono prima di spegnere i motori e scendere dagli aerei accolti da un lungo applauso.

Dato che si tratta della cerimonia di inaugurazione della stagione acrobatica della PAN, ai piloti aspetta la presentazione al pubblico di ammiratori e iscritti ai club, quindi uno di fila all’altro vengono chiamati sul palco, accolti, anche questa volta, da applausi e ovazioni: Magg. Pil. Massimo Tammaro (Pony 0), Magg. Pil. Marco Lant (Pony 1), Cap. Pil. Mirco Caffelli (Pony 2), Cap. Pil. Dario Paoli (Pony 3), Cap. Pil. Fabio Capodanno (Pony 4), Ten. Pil. Piercarlo Ciacchi (Pony 5), Ten. Pil. Marco Zoppitelli (Pony 6), Cap. Pil. Jan Slangen (Pony 7), Cap. Pil. Fabio Martin (Pony 8), Cap. Pil. Stefano Centioni (Pony 9), alla sua prima esibizione pubblica, Magg. Pil. Simone Cavelli (Pony 10 – solista), Cap. Pil. Simone Pagliani (Pony 11).

La cerimonia di presentazione dei piloti al pubblico, salutati dall'On. La Russa

Il tutto si è concluso con un buffet offerto alle autorità presenti (tra le quali figuravano il Ministro della Difesa On. La Russa, il Capo di Stato Maggiore Gen. Tei, il Comandante della Squadra Aerea Gen. Pollice), organizzato in collaborazione con la regione Friuli Venezia Giulia, mentre il pubblico defluiva ordinatamente e senza intoppi verso le auto. Da segnalare anche l’allestimento di una mostra statica ridotta, con la presenza dei velivoli a getto presenti nelle file dell’Aeronautica: l’Eurofighter, il Ghibli, il Tornado e il Falcon.

Il programma delle manifestazioni per l’anno in corso prevede diverse tappe che toccheranno l’intero territorio nazionale, per dar modo a tutti i cittadini di godere dello spettacolo offerto; per quanto riguarda le esibizioni all’estero, invece, quattro sono gli eventi segnati sul calendario della PAN: Yeovilton (Gran Bretagna), in occasione dei festeggiamenti per il Centenario della Royal Navy, Fairford (G.B.), durante il RIAT – Royal International Air Tatoo, Mosca (Russia), per il MAKS 2009, e Dubai (Emirati Arabi Uniti), per l’air show; interessante occasione, quest’ultima, per le Forze Armate del Paese mediorientale, per prendere spunti con i quali pianificare il programma di volo della futura pattuglia nazionale, che probabilmente verrà costituita proprio con un aereo di produzione italiana, l’Alenia Aermacchi M.346, acquistato in 48 esemplari ad inizio anno in occasione del Salone Aeronautico di Dubai.

L'ultimo passaggio prima della chiusura della dimostrazione

Ottima l’organizzazione della giornata da parte del 2° Stormo (che, nel piano tuttora in atto di conversione a polo missilistico per la difesa della Nazione, funge da supporto logistico e amministrativo per le “Frecce Tricolori”) e da parte dello staff dello Stato Maggiore Aeronautica, nulla è stato lasciato al caso sin dalle prime ore della mattinata. Dimostrando ancora una volta sia la capacità organizzativa del’Aeronautica sia il livello di professionalità proprio delle nostre Forze Armate.

Grazie e a presto, “Frecce Tricolori”!

IMA-Photo vuole ringraziare il Cap. Soro, Capo Ufficio Comando del 313° Gruppo, per la disponibilità e per la sopportazione a rispondere alle mie email e telefonate, ma soprattutto per la possibilità fornita