Ala 12: a difesa di Madrid

di D. Daverio

Uno degli Hornet in linea a Torrejon

Poco lontano dalla capitale spagnola, a poco più di 20 km a est della stessa, si trova la base aerea di Torrejon, la più grande di tutta la Spagna e una delle maggiori d’Europa. Costruita sul finire degli anni ’50 del secolo scorso per volere congiunto di Spagna e Stati Uniti, iniziò la propria attività nel 1957, ospitando unità di entrambe le nazioni: l’Escuadron de Caza 61, costituito l’anno seguente direttamente sul nuovo aeroporto, dotato di F-86F Sabre (denominato C.5 in seno all’Esercito del Aire), primo aereo a getto acquisito per l’Aeronautica, e il 401 Tactical Fighter Wing, oltre al 16° Air Force Command e al Cuartel General del Mando de la Defensa Aérea (Quartier Generale del Comando di Difesa Aerea).

E’ proprio l’Escuadron 61 l’antenato dell’Ala 12, tuttora basata a Torrejon, che nel tempo ha cambiato denominazione e dotazione aerea. Infatti, già nel luglio 1959 l’Escuadron diventa Ala de Caza (Stormo Caccia) 6, mentre sei anni più tardi cambia numerazione e diventa l’Ala 16, ricevendo contemporaneamente gli F-104G Starfighter (C.8), affiancando gli ormai vecchi Sabre. Nel 1971 lo Stormo subisce un’altra trasformazione: giungono infatti a Torrejon i primi F-4C Phantom II (C.12), i quali sostituiscono i Sabre creando l’Escuadron 121, che insieme all’Escuadron 104 costituiscono quella che da quel momento si chiamerà Ala 12. Permane, quindi, la dotazione mista di aerei in seno allo stesso Stormo.

L'esemplare C.15-34 con la colorazione per il 50° dell'Ala 12

L’anno successivo l’Ala 12 riceve il suo secondo Escuadron di Phantom II, il 122, che sostituisce il 104, mentre uno nuovo si aggiunge portando il totale a tre e mantenendo la componente mista: infatti, l’Escuadron 123-K è equipaggiato di KC-97L Stratotanker, addetti al rifornimento in volo. Quest’ultimo squadron verrà sciolto cinque anni più tardi, dopo aver rifornito per oltre un milione di litri di carburante. Nell’ottobre del 1978 vengono integrati nell’Escuadron 122 alcuni RF-4C (CR.12), assegnando così all’Ala 12 il compito della ricognizione aerea. Sul finire degli anni ’80, otto RF-4C provenienti dalle file della Guardia Nacional sostituiscono i Phantom da ricognizione più datati, i quali vengono posti alle dipendenze dell’Escuadron 123, mentre la versione da difesa aerea dello stesso velivolo viene progressivamente sostituita dagli EF-18A (C.15) Hornet multiruolo (aria-aria e aria-terra), equipaggiando i due gruppi caccia con 36 aerei delle versioni mono e biposto.

I marking dei bombardamenti effettuati durante i conflitti nei Balcani

Nel 1993, gli americani lasciano la base, ma a causa dell’aggravarsi della situazione nei Balcani, l’Ala 12 si trova ancora una volta a lavorare fianco a fianco con un Wing americano, questa volta ad Aviano. Infatti, una componente di Hornet e di personale di supporto viene inviata in Italia per partecipare alle operazioni “Deliberate Force” (1995) e Allied Force (1999), dando vita al Distaccamento Icaro, prendendo parte alle missioni di attacco al suolo sui territori di Bosnia-Erzegovina, Kosovo e Serbia (a quei tempi costituenti ancora la Jugoslavia). In seguito a queste missioni, l’Ala 12 riceve la Medaglia Aerea per essersi distinta in combattimento.

Il rientro dall’Italia (2002) vede la dismissione dei Recce Phantom e il conseguente scioglimento dell’Escuadron 123, lasciando ai rimanenti due gruppi il ruolo di ricognizione aerea tattica, che tuttora viene svolto con apparecchiature di ultima generazione, grazie all’acquisizione del pod Reccelite dell’israeliana Rafael, il quale integra sistemi ottici per l’acquisizione di immagini nello spettro visibile e infrarosso e capace di inviarle in real time alle stazioni a terra utilizzando il data link integrato.

Vista del piazzale dell'Ala 12

La storia recente dell’Ala 12 non contempla particolari attività estere, ma ciò non significa che i gruppi che la costituiscono vivano delle esperienza acquisite. La partecipazione ad esercitazioni internazionali quali le Red Flag (che si svolgono a Nellis, nel deserto del Nevada, e in Alaska) sono un chiaro esempio del continuo addestramento al quale vengono sottoposti gli equipaggi di volo e il personale di supporto di Torrejon. Lo scorso anno, alcuni di essi hanno preso parte all’Operazione “Croce del Sud”, durante la quale sono state effettuate prove di integrazione del missile stand-off Taurus, acquisito in 43 esemplari dall’Aeronautica spagnola; questa operazione ha visto la partecipazione di quattro EF-18 che, supportati da cisterne B-707 (anch’esse basate a Torrejon e appartenenti all’Escuadron 471), dopo un volo di circa 8500 km attraverso il continente africano da nord a sud sono giunti in Sud Africa, sul poligono di Overberg, dove hanno portato a termine la fase di integrazione con il lancio operativo, in totale sicurezza, di due missili. Grazie alla “Croce del Sud”, l’Aeronautica spagnola ha inoltre potuto testare la propria capacità di rischiaramento in teatri lontani dalla madrepatria, dimostrando un’ottima interazione delle varie componenti aeree utilizzate per l’occasione (oltre a EF-18 e B-707, anche i C-130 per il trasporto di materiale e personale di terra, e gli F-27 in versione SAR).

Un altro EF-18M in linea

Ad oggi, durante i 52 anni di attività dello Stormo di Torrejon, i gruppi di volo che si sono succeduti nel tempo hanno totalizzato ben 130000 ore su Hornet, 90000 su Phantom, 17000 su Starfighter e 50000 sul Sabre. Per quanto riguarda la flotta aerea dell’Ala 12, gli EF-18A stanno subendo un processo d’aggiornamento avionico che li porta progressivamente allo standard EF-18M (denominazione locale per gli EF-18A+), con l’introduzione di due Multi Functional Display (MFD), un nuovo Head Up Display (HUD), mappe digitali, una nuova piattaforma inerziale integrata con il GPS, nuovi apparati radio anti-jamming Have Quick II, integrazione di missili (AMRAAM, Iris-T, Meteor e Harpoon – questi ultimi per il ruolo antinave assegnato proprio agli Hornet dell’Ala di Torrejon) e bombe (Paveway III e Taurus) di nuova generazione, illuminazione del cockpit NVG compatibile, nuovi RWR e dispenser di chaff/flare e, infine, integrazione dei pod di acquisizione/ricognizione Litening II e Reccelite. In attesa, forse, dell’F-35...



IMA-Photo vuole ringraziare innanzitutto il C.A. Fusco, Addetto Militare dell'Ambasciata Italiana a Madrid, per il supporto nei contatti con le Autorità spagnole. In secondo luogo, lo Stato Maggiore dell’Aeronautica spagnolo e le seguenti persone a Torrejon: Sr. Antonio ARIZA VILLASCLARAS, Capo delle Relazioni Pubbliche, Col. Martin Perez, Comandante dell'Ala 12, e il ten. Sanchez Hernandez, mia guida nonché cicerone durante la visita. Un grazie a tutti per la cordialità e la simpatia dimostrate.