Il SH-90A in servizio con la Marina Militare Italiana

di D. Daverio

Il NH-90 rappresenta oggi l'elicottero di produzione europea più evoluto. Questo grazie al sistema fly-by-wire con autopilota su quattro assi con il quale è equipaggiato, unico caso per quanto riguarda l'ala rotante. Prodotto in due versioni, navale e terrestre, è stato progettato da un consorzio formato da AgustaWestland (Italia), Eurocopter (Francia/Germania) e Fokker (Olanda) e vanta un portafoglio di quattordici clienti in tre diversi continenti.

Per quanto riguarda l'Italia, l'Esercito ha ordinato 60 esemplari nella versione Tactical Transport Helicopter (TTH), mentre la Marina ha richiesto 10 elicotteri della versione da trasporto tattico e 46 nella versione NATO Frigate Helicopter (NFH). L'introduzione in servizio della versione navale ha subito diversi ritardi dovuti principalmente al rilascio della versione software ad hoc per le operazioni in mare, in quanto questa versione presenta una serie di sistemi avionici complessi, utili per l'adempimento delle missioni Anti-submarine warfare (ASW) e Anti-Surface Warfare (ASuW) che è chiamato a svolgere. Marina Militare Italiana e Koninklijke Marine (Marina Reale Olandese) hanno optato per una versione con sistemi comuni, differente dalla versione imbarcata scelta da Marine Nationale francese e Sjøforsvaret norvegese.

Un SH-90A parcheggiato in linea di volo a Luni

Il primo esemplare navale italiano dell’elicottero, denominato SH-90A (codice 3-04, MM81580, matricola del costruttore HITN-04), è stato consegnato il 15 giugno 2011 al 5° Gruppo presso la base MariStaEli Luni di Sarzana, in Liguria, seguito entro fine 2011 da altri due esemplari codificati 3-05 e 3-06. Questi primi velivoli sono in configurazione Meaningful Operational Capability (MOC), cioè privi di alcuni sistemi d'arma e sensori che equipaggeranno la versione Full Operational Capability (FOC). La scelta di consegnare macchine non ancora complete nella dotazione avionica, è stata dettata dalla necessità di iniziare l'addestramento degli equipaggi di volo e del personale di supporto a terra e, allo stesso tempo, di valutare le procedure operative ottimali conseguenti all'introduzione in servizio attivo del nuovo elicottero. Il salto generazionale rispetto ai vecchi Agusta Bell AB-212ASW è enorme, non solo per gli equipaggiamenti di missione avanzati, ma anche per quanto riguarda il carico di lavoro che il pilota deve sopportare. Grazie all'impiego di un Flight Control System ridondante e pienamente integrato con sensori e attuatori, il pilota può riservare meno tempo alla condotta dell'elicottero. Il pilotaggio dell'elicottero, inoltre, presenta notevoli differenze rispetto al suo predecessore. Secondo il Capitano di Fregata Gregoretti, attuale Comandante del 5° Gruppo Elicotteri, "il SH90 è una macchina eccezionalmente stabile e, al tempo stesso, altrettanto manovrabile in tutte le condizioni di volo. Risulta quindi estremamente preciso e reattivo. Ritengo che i tecnici del consorzio NHIndustries abbiano progettato e sviluppato una macchina altamente sofisticata, sia dal punto di vista delle 'handling qualities', sia come livello di integrazione di tutti i sofisticati sensori di bordo". Queste caratteristiche fanno si che il pilota possa dedicare più attenzione alla missione vera e propria, partecipando attivamente alla gestione della missione.

Simbolo distintivo della missione svolta in Afghanistan per un EH-101

Attualmente il Gruppo ha in carico sei piloti con qualifica Limited Combat Ready (LCR), qualificati tramite corso Type Rating effettuato presso il costruttore; altri tre piloti con medesima qualifica sono in carico al Centro Sperimentale Aeromarittimo, anch’esso con base a Luni. L’addestramento dei piloti, dei coordinatori di missione (TACCO – Tactical Coordinator) e degli operatori dei sistemi (SENSO – Sensors Operator) prevede una fase teorica iniziale della durata di 5 settimane, denominata Ground Course, durante la quale questi apprendono il funzionamento standard dell’elicottero. Quella successiva, chiamata Naval Mission System Trainer (NMST), coinvolge sia i piloti che gli operatori di sistema ed è di grande importanza per entrambi, dato che alla fine della stessa l’equipaggio avrà acquisito la conoscenza necessaria ad operare ed utilizzare tutti i sistemi in dotazione al SH-90A.

Il Type Rating, attualmente condotto da AgustaWestland, rappresenta il vero e proprio passaggio macchina (o abilitazione alla macchina, per piloti di comprovata esperienza con più di 1000 ore di volo) e prevede 20 ore di volo per i piloti e 10 ore per gli operatori. Insieme al Pre-Tactical Training, fase cruciale per quanto riguarda la formazione dell’intero equipaggio per operare congiuntamente il sistema d’arma SH-90, costituisce la fase di addestramento pratico. Il pilota effettua lo stesso addestramento degli operatori di bordo in quanto, grazie alla piena integrazione tra Mission System e Flight Control System, anch’esso può operare durante la missione integrandosi o, se necessario, sostituendosi agli operatori. Unico sistema sul quale non può intervenire (per limiti dovuti al tipo di analisi che deve essere effettuata per la corretta valutazione del sensore) è il sonar.

SH-90A in hovering sul Mar Ligure, accompagnato da un AB-212

Un discorso differente spetta all'addestramento del personale di supporto a terra. Questi effettuano una prima fase teorica di sei settimane, durante la quale acquisiscono dimestichezza con i sistemi, mentre la fase pratica viene effetuata seguendo la filosofia del "On Job Training", cioè l’addestramento eseguito direttamente sulla macchina affiancati da personale esperto, attualmente fornito dal costruttore. In questo modo Ufficiali Tecnici e manutentori hanno già acquisito l’abilitazione ad effettuare la manutenzione programmata prevista ogni 14 giorni o 15 ore di volo. Entro fine anno i tecnici riceveranno l’abilitazione alla manutenzione delle 50 ore e successivamente potranno essere abilitati a manutenzioni di livello superiore, grazie al supporto che AgustaWestland sta fornendo loro.

Il sistema di missione integrato

Il SH-90A è un sistema d'arma complesso, all'avanguardia, dotato di sistemi di scoperta di ultima generazione. Pensare all'elicottero come entità singola è limitativo; il SH-90 deve essere visto come parte di un sistema più complesso, che integra diversi elicotteri e unità navali interconnessi tra loro per ampliare il raggio operativo della flotta. Questo è reso possibile grazie al datalink digitale prodotto da Selex Communications del quale l'elicottero è dotato. Il Link-11 SP-2305 rende possibile lo scambio di dati e informazioni acquisite dai sensori di bordo, dal sonar e dalle sonoboe, trasmettendole via radio in formato digitale alle unità navali di recente acquisizione, agli altri elicotteri imbarcati della flotta, ai velivoli MPA (Maritime Patrol Aircraft, aerei da pattugliamento marittimo). La trasmissione digitale avviene tramite radio operanti nelle frequenze HF e UHF, dotate di modulo crittografico KG-40A. La copertura dell'area circostante la flotta è così capillare da permettere a ogni attore dello scenario di conoscere, in tempo reale, la posizione dei vascelli avversari di superficie e sottomarini.

Accoppiata SH-90A/EH-101 in formazione

L'integrazione tra sensori e sistemi di bordo rende possibile la gestione della missione da parte di soli tre uomini (pilota, TACCO e SENSO), anche se normalmente l'elicottero prevede la presenza di un secondo SENSO, sia per alleggerire il carico di lavoro al singolo operatore, sia per poter gestire al meglio missioni complesse o di lunga durata. L'equipaggio ha a disposizione un totale di undici MFD (Multi-Functional Display – display multifunzione – cinque installati in cabina di pilotaggio e sei integrati nelle console nel vano posteriore) e quattro DKU (Display Keyboard Unit, unità composta da un piccolo display e da una tastiera per l'input di comandi e informazioni – due integrate nel cockpit e due in cabina), attraverso i quali gestisce l'intero sistema elicottero. Questo è reso possibile grazie alla presenza del TCS (Tactical Control System, sistema tattico di controllo), sviluppato appunto per integrare i sistemi di bordo e poter interagire con essi.

Il radar è lo European Navy Radar (ENR, radar navale europeo), prodotto dal consorzio composto da Thales e Selex Galileo, sviluppato partendo dai rispettivi Ocean Master e APS-784. Si tratta di un radar ad apertura sintetica inversa (ISAR, Inverse Synthetic Aperture Radar), capace di creare un'immagine bi-dimensionale dell'obiettivo sfruttando il movimento dello stesso. L'immagine generata dal processore del quale è dotato, viene confrontata con una serie di profili memorizzati in un database per il riconoscimento e la classificazione automatica della minaccia. Un raggio operativo di circa 200 miglia e la possibilità di tracciare diversi target (sia marittimi che aerei) mentre effettua la scansione della superficie del mare, sono due delle caratteristiche salienti di questo modello. Lo stesso dispositivo viene inoltre utilizzato come radar meteo e ausilio alla navigazione.

SH-90A in volo sulla costa ligure

Il sistema acustico scelto per la versione italiana (e montato anche su quella olandese) è lo OTS-90, del quale Selex Galileo è progettista e prime contractor. Esso integra le sonoboe di tipo LOFAR, DIFAR, DICASS, VLAD, BARRA, BATHY e il sonar, basato sul HELRAS (Helicopter Long-Range Active Sonar, sonar attivo a lungo raggio per elicottero) della L3 Communications americana, che è montato sulle versioni ASW dell'EH-101 in dotazione alla Marina stessa. Una portata di decine di miglia nautiche, il funzionamento nelle modalità attiva e passiva e la possibilità di riconoscere e classificare i segnali "letti" sfruttando un database interno, sono alcune delle caratteristiche che rendono il sonar uno tra i migliori al mondo. Grazie al CAP (Common Acoustic Processor, processore acustico comune), cuore del sistema acustico, i segnali e le informazioni provenienti dai sensori di tipo sia attivo che passivo vengono elaborati, dando origine a una mappa precisa del naviglio presente entro il raggio utile dei sensori. La totale integrazione di questo sistema con il TCS rende possibile l'ingaggio di piani di volo per il rilascio delle sonoboe in mare o per la scansione sonar in modo automatico, alleggerendo il lavoro del pilota.

Il FLIR (Forward Looking Infra-Red, sistema di visione all'infrarosso), montato sotto la parte anteriore della fusoliera, è l'Euroflir 350 prodotto dalla francese Sagem. Il dispositivo dispone di 360° di libertà sull'asse verticale, con un range di elevazione che va da -35° a 120°; grazie allo zoom ottico a 18 ingrandimenti, il raggio d'azione utile per il rilevamento di obiettivi di dimensioni di circa 8 metri è di 18 chilometri, mentre per l'identificazione la distanza scende a 5500 metri. Altre caratteristiche peculiari sono la presenza di un laser range finder e di un puntatore laser, la generazione di immagini ad alta definizione (fruibili direttamente sugli MFD dell'elicottero), la possibilità di puntare la telecamera su determinate coordinate geografiche (geo-pointing) e la capacità di mantenerla posizionata durante la navigazione (geo-tracking).

EH-101 in volo vicino alla costa

Sfruttando il Link 11, gli obiettivi rilevati da radar, sonar, sonoboe e MAD di ogni singolo elicottero possono essere condivisi con gli altri attori dello scenario tattico, creando una mappa espansa dell'area operativa (oltre 1,4 milioni di chilometri quadrati di superficie coperta), visualizzabile su tutti gli MFD dell'elicottero. Tale mappa integra la simbologia sintetica con una cartografia digitale, permettendo all'equipaggio di conoscere in ogni istante la posizione di ogni minaccia, sia essa per il singolo elicottero che per l'intera flotta.

La suite di protezione integrata (EWS, Electronic Warfare System) del SH-90A prevede avvisatori per tipi di missili a guida radar e infrarossa, nonché per il rilevamento di sorgenti laser dirette verso l'elicottero, installati su diversi lati dello stesso per rilevare la minaccia da diverse angolazioni. Questa suite, anch'essa integrata nel TCS, può rispondere in modo automatico con contromisure elettroniche di disturbo o con il lancio di chaff e flare.

Per quanto riguarda le capacità offensive, il SH-90A può montare due Dillon Aerospace M134D in calibro 7.62mm, mitragliatrice di produzione americana tra le più utilizzate in campo elicotteristico, capace di sparare dai 3000 ai 4000 colpi al minuto, montate sui portelloni laterali; missili antinave MBDA Marte Mk.2/S, con gittata fino a 25-30 chilometri; siluri MU90/Impact, prodotti dal consorzio Eurotorp (con partecipazione di WASS, Thales e DCNS), capaci di un'autonomia fino a 10 chilometri alla massima velocità (50 nodi) o 23 km alla minima (29 nodi).

Lavaggio post-missione per questo SH-90A

La dotazione di equipaggiamenti della versione finale dell'elicottero (FOC) comprenderanno un sistema di interrogazione AIS per l'identificazione del naviglio mercantile e civile, un transponder/interrogatore IFF, un registratore audio/video digitale (ADR, Audio/Video Digital Recorder) per la registrazione delle comunicazioni radio e delle rappresentazioni sintetiche degli MFD, la visualizzazione in 3D della cartografia terrestre, la possibilità di effettuare comunicazioni criptate con l'ausilio della Crypto Unit CM107, una portata massima al decollo aumentata fino a 11 tonnellate (grazie all'incremento del 4% del numero di giri del rotore principale) e la possibilità di installare carichi esterni (missili antinave, siluri, serbatoi ausiliari). Per finire, il Cargo Rolling Device fornirà supporto al carico dei pallets HCU 24 da 1000 kg, mentre il Fast Rope System consentirà a quattro operatori di eseguire la discesa contemporanea col "canapone", utilizzato dalle truppe per la discesa rapida dall'elicottero.

La fornitura degli SH-90A in versione Full Operational Capability avrà inizio tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013, prevedendo il retrofit degli esemplari MOC e il termine delle consegne entro il 2020. Vista la diffusione a livello europeo della versione navale, potrà esserci un interscambio delle tattiche operative tra le diverse Marine con un conseguente miglioramento e affinamento delle procedure non solo per la lotta ASW/ASuW, ma anche per ruoli di SAR/CSAR, MedEvac/CasEvac, anti-pirateria, anti-terrorismo e di supporto alle operazioni delle Forze Speciali del Gruppo Operativo Incursori. Secondo il Capitano di Fregata Gregoretti, "nel corso dei prossimi anni contiamo di sviluppare ed aggiornare la dottrina di impiego operativo del nuovo elicottero all’interno del dispositivo navale della Marina Militare. In sintesi, il passaggio dal AB-212 al SH-90 costituisce un notevole balzo in avanti per la Marina stessa e permetterà all’Aviazione Navale di affrontare i numerosi impegni operativi, potendo contare su uno strumento multiruolo efficace e all’avanguardia nel panorama globale".

I would like to thank Capt. Crementieri, Cdr. De Luisa, Cdr. Gregoretti, Cdr. Fossati, Lt.Cdr. Ramponi and the crews of the helicopters at Maristaeli Luni, the Italian Navy General Staff and the Public Affair Office of the Italian Navy for giving me this opportunity and for the support during my visit.